Il 25 aprile e il nostro tempo

Cosa riscoprire oggi in questa data del 25 aprile? In questo oggi così triste e drammatico in cui non è solo la pandemia a oscurare il cielo del nostro presente e del nostro futuro?Il primo passo da fare è abbandonare ogni retorica. Sono abbondantemente maturi i tempi per provare a esercitare sobrietà e lucidità storica. Il fascismo così com’è stato non tornerà mai più. Nessun periodo si ripete identico a se stesso Quando i tratti e le figure tipiche di un’epoca si ripetono o si ripropongono questo avviene in altre forme, in altre figure, in modalità inedite e persino sorprendenti. Per questo facciamo fatica ad imparare dalla storia. Il più delle volte ciò che sembra ripetersi identico è una semplice parodia involontaria. Può naturalmente fare molti danni e va combattuto con le leggi e con lo spirito civico ma non costituisce il pericolo vero. Il fascismo è diventato, giustamente, nel tempo una categoria morale oltreché una designazione storica. Designa un regime di oppressione, un regime in cui la libertà è (stata) ostacolata, limitata, qualche volta annullata, regime funzionale ad una ideologia, all’ illusione di un mondo nuovo o ad un paradiso narrato e sognato come tutti i totalitarismi. E come i totalitarismi possiede in radice il determinismo fatale e la individuazione del nemico. Sul piano giuridico nessuna comunità può costruire il rapporto tra il passato, il presente e il futuro senza un ordinamento, quindi senza un potere costituito. Ma la libertà può essere ostacolata o soppressa ogni qualvolta i grandi poteri che governano la vita in comune diventano, per così dire, potenze estranee. I poteri possono divenire potenze estranee quando si staccano dalla vita concreta e quando questo accade sono proprio le dimensioni del tempo della memoria del tempo della presenza e del tempo del futuro a trovarsi in pericolo. I nostri padri hanno vissuto il totalitarismo che si traduceva in un controllo sulla vita degli individui attraverso un monitoraggio della intera esistenza secondo il motto “l’individuo non esiste se non in quanto è nello Stato e subordinato alla necessità dello Stato”. Quali sono oggi i poteri ? Che tipo di oppressione essi promuovono? Oggi la vita dei cittadini globali è controllata da un altro fenomeno totalitario. Che si articola nello sfrenato consumismo, nella iperburocrazia ossessiva, nei sistemi mass mediatico e informatico, attraverso tv, siti web, canali di ricerca, blog, social network, ove grande è l’indistinzione tra reale, artefatto e falso e la manipolazione dell’opinione pubblica con prevalenza degli elementi istintuali ed emotivi rispetto all’intelletto. Ciò che genera il controllo dell’individuo con effetti devastanti di frammentazione e alienazione. Assistiamo all’eclissi progressiva dello Stato, che lascia lo spazio dell’agorà al più spietato neoliberismo finanziario.In questo regime dei poteri la prima cosa che prende ad oscurarsi è l’orizzonte del futuro. Il futuro diventa indifferente. L’estranearsi a questo futuro che verrà esprime il cuore oppressivo di un potere totalitario. In questo senso la vera natura dell’oppressione si esprime come minaccia verso i due lati naturali del futuro: le giovani generazioni e il destino del nostro cosmo vivente. L’estraniarsi dei poteri è l’egoismo estremo verso queste due naturali dimensioni del futuro. C’è sempre totalitarismo in questo consumismo spietato del tempo di oggi e che verrà rivelandosi come una enorme ipoteca su coloro che verranno.Proviamo a pensarci seriamente in questa giornata che fa memoria di un’epoca della nostra storia chiusa con una guerra immensa che ha distrutto il futuro di intere generazioni.Proviamo a pensarci quanta generosità verso l’avvenire, quanta forza di speranza, quanto eroismo siano stati dispiegati nel nostro passato del 25 aprile e come siano stati necessari per ritrovare le vie del riscatto e della rinascita. aprile 2021gianfranco meazza