SASSARI

SUL CENTRO STORICO

I

PREMESSA

Pian piano si vedono i frutti del lavoro svolto dalla Amministrazione del Sindaco Campus in questi  3 anni e 8 mesi.

Per amministrare in modo serio serve dare continuità nel tempo alle azioni e alla programmazione. Questo è il punto centrale da cui partire.

Alcune opere sono ripartite da zero. Si possono toccare con mano diversi progetti che sono stati approvati.

Oggi Sassari ha a disposizione dei progetti concreti , fattibili. Progetti che disegnano come deve essere Sassari.

Sono stati presentati più di 78 progetti, acquisiti finanziamenti per oltre 100 milioni di euro e siamo in attesa di risposta per altri 28 milioni di finanziamenti di progetti.

Si consideri che tutto questo è stato ottenuto con gli eventi della pandemia  che è stata una vera e propria tragedia mondiale.

Abbiamo investito sulla macchina amministrativa con l’ assunzione di 156 unità di personale nei vari settori. ( tra concorsi, selezioni, e procedure di mobilità). Sono stati effettuati maggiori accertamenti di imposta IMU per 1, 8 milioni e di TARI per 3,4 milioni. Oltre ad un accertamento di 5,2 milioni di evasione accertata. Tutto questo ha prodotto un risultato positivo perché ha generato  una riduzione del disavanzo e la disponibilità di almeno 2 milioni di euro in più.

I crediti da riscuotere sono scesi da 74 milioni a 71 milioni nel 2021. In sostanza il Comune di Sassari sta dimostrando di essere virtuoso,  riesce a farsi pagare di più e questo comporta una maggiore disponibilità finanziaria.

II

CONTESTO

Il tema del Centro storico è da inserire nel quadro di un cambiamento sociale legato a scelte di politica economica degli ultimi 50 anni e poi alla successiva  “deregolamentazione” e globalizzazione a partire dalla fine degli anni 80.

Le grandi strutture e i grandi centri commerciali sono stati  (con)causa dell’impoverimento dei centri storici, per  scelte (infelici) provenienti da politiche connotate da una economia liberale che è sfociata nella globalizzazione la cui la regola prevalente è stata il c.d.  “ mercato”. Gli effetti di queste scelte, portate alla eccesso e da reputarsi errate hanno generato la crisi del commercio al minuto e la crescita delle grandi strutture di distribuzione. Da qui l’ingresso di nuovi attori economici e di nuovi usi turistici, la terziarizzazione del patrimonio. Inoltre il trasferimento della materia alle Regioni nel corso degli anni ’80  ha tolto allo Stato l’onere e la responsabilità̀ di vegliare sulla situazione dei centri storici a cui e seguita una assenza di adeguati investimenti per la manutenzione e la gestione.

Tutto questo è testimonianza della perdita di capacità di governo del centro storico così importante ma al contempo fragile. 

III

IL CENTRO STORICO DI SASSARI

Calando la questione sul versante locale di Sassari, negli ultimi 50 anni e per le medesime ragioni storiche e sociali abbiamo assistito ad una progressivo impoverimento e desertificazione commerciale e di servizi verso l’esterno.

Di fronte a questi fenomeni macro che hanno interessato il mondo, Sassari e il territorio, anche per ragioni sue proprie e peculiari non è stata in grado di sapere gestire e cogliere le direzione del cambiamento sociale ed economico. La ragione è dovuta ad  assenza o scarso  livello della classe politica del passato  più attenta a presidiare  interessi particolari che guardare ad una visione di Comunità.

Ad aggravare in termini di  circostanze la situazione di Sassari come territorio si è aggiunto il fatto che nel passato la classe politica sassarese, al netto di miopia e scarsità di vedute  si  è presentata al confronto con gli altri territori in modo litigioso e frammentato.

Al progressivo degrado del patrimonio edilizio del centro storico si è accompagnato la perdita di funzioni e diversità.

Il Centro storico di Sassari si connota per una alta presenza di abitazioni vuote o non occupate per essere fatiscenti o comunque non abitabili. Il 90% degli edifici non occupati nel centro storico risale  a prima del 1920. L’area più significativa è quella di San Donato, Sant’Apollinare e area adiacente.

Nel passato ci furono importanti interventi nel Centro storico con la realizzazione dei sottoservizi. I sottoservizi al centro storico sono opere che meritano di essere ricordate, prima  con l’intervento lungimirante e apprezzabile del Sindaco Anna Sanna,  poi  con l’intervento importante e dirimente del Sindaco Campus dal 2000 al 2005 (lo scrivente è stato allora assessore della Giunta) che ha proseguito interventi preziosi sui sottoservizi nel centro storico. Al 2005 sono state recuperate e progettate dal Sindaco Campus risorse finanziarie del  PIT per oltre € 25.822.845,00 per la riqualificazione e valorizzazione del Centro storico. (l’intervento della Giunta Campus dal 2000 al 2005 ha cambiato l’aspetto di tutte le piazze e gran parte delle strade della città murata (Piazza Castello, Piazza Azuni , Piazza Tola). Con la Giunta successiva del Sindaco Ganau le risorse che la giunta Campus aveva destinato alla parte bassa del centro storico furono dirottate su Piazza d’Italia e  l’intervento su Piazza Sant’Antonio fu accantonato.

Sempre durante la Giunta  Campus nel 2000 si è(ra) tentato di regolamentare e limitare l’espansione delle grandi strutture commerciali con riduzione per esempio del 20% della cubatura del centro commerciale Auchan e in cambio si ottenne dal gruppo multinazionale la realizzazione di 4 rotatorie gratuite (tra cui Coapla, v. Porto Torres). Sempre durante l’Amministrazione  2000/2005  si avviarono importanti progetti pubblici, di recupero del centro della città  come la realizzazione di parcheggi interrati in  Piazza Fiume, Emiciclo Garibaldi, Santa Maria  e Mercato civico.

IV

INTERVENTI SUL CENTRO STORICO DI SASSARI

L’Amministrazione  attuale si è trovata in eredità una precedente variante al Piano urbanistico ( variante n° 8) che prevedeva la possibilità di realizzare presso i centri commerciali  cinema, teatri, discoteche, sale di ritrovo, centri congressi e relativi locali di servizio annessi, palestre e centri sportivi, ambulatori e poliambulatori medici e veterinari; con la conseguenza che grandi insediamenti commerciali sarebbero diventati oltre che richiami commerciali anche centri di accoglienza, di svago e di servizi: una vera e propria città autonoma. Tutto questo è stato fermato. 

Detta variante non è stata approvata perché poteva rappresentare un ulteriore danno per la Città e lo stesso centro storico.

Al contempo è in fase di elaborazione il piano del commercio volto ad inserire la possibilità che attività commerciali più grandi ed importanti delle semplici attività di vicinato possano insediarsi anche nel nostro centro storico: ciò che rappresenta una possibile occasione di recupero e di sviluppo.

Dal 2010 non è stato effettuato alcun significativo intervento di valorizzazione e riqualificazione. Come detto, parte dei sottoservizi di San Donato necessitano ancora di intervento. L’attuale amministrazione ha destinato 2 milioni di euro per le strade del Centro storico, in particolare per il quartiere di San Donato e si sta per concludere la fare di progettazione per dare corso ai lavori.

Sul mercato civico, la Giunta del Sindaco Campus già nel 2000 avviò un importante progetto di riqualificazione con recupero della parte alta del mercato. Il progetto venne bocciato in modo infelice e per eccezioni bizantine dall’allora Sovrintendenza per ragioni di vincoli e questo portò a realizzare la struttura verso la parte bassa. Ciò che ha generato  quello che oggi non è un mercato vero e proprio. 

L’attuale Amministrazione ha avviato la sostituzione della macchina del condizionamento e di tutte le porte per consentire una maggiore efficacia di climatizzazione. Nello stesso tempo ha fatto partire i lavori per la realizzazione di un vero mercato cittadino funzionale  e architettonicamente pregevole nell’area del mercato storico ottocentesco. Per raggiungere l’obiettivo uno dei punti fondamentali proposto per il recupero funzionale è il collegamento tra il mercato Storico e la piazza sovrastante con la realizzazione del mercato delle carni, del mercato ortofrutticolo e bar/caffetteria. Vi sarà anche lo spazio per ospitare diversi eventi, luoghi di degustazione, promozione dell’enogastronomia di qualità, luoghi di sperimentazione e innovazione nel settore agroalimentare e artigianato, luoghi di aggregazione e di valorizzazione dell’identità culturale della città.

L’intervento mira alla riqualificazione urbana della  “parte bassa” del centro storico di Sassari, divenuta come detto progressivamente sempre più marginale del tessuto urbano sassarese, con l’interessamento dei rioni di San Donato, Sant’Apollinare e la valle del Rosello.

Altra opera avviata è il Centro intermodale.  Se ne parlava da decenni ma solo in disquisizioni da salotto. Ora il progetto è concreto e reale.

E’ strategico per la mobilità e la circolazione e scambio tra le diverse tipologie di mezzi, a ridosso della Stazione e di via San Paolo su cui converge la metropolitana di superficie attraverso una revisione dell’originario progetto e sua differente localizzazione, rendendo effettivo l’interscambio tra ferro e gomma e procedendo ad una riqualificazione urbana che coinvolga la parte “bassa” del Centro Storico. 

Alla realizzazione del centro intermodale si accompagnano una serie di interventi come il recupero dell’ ex gasometro(in verità già cabina elettrica) da destinare a utenti, servizi, sala d’attesa, uffici ,sala ristoro; interventi sulla mobilità che coinvolgono il centro storico tra cui la riqualificazione viaria  e la parte bassa di Porta Sant’Antonio. La realizzazione di un parcheggio in via XXV aprile con sovrastante piazza con accesso da Corso Vico.

Prosegue inoltre  il progetto importante sempre per il centro storico del Pinqua che è il programma di miglioramento della Qualità dell’Abitare finanziato dal Pnrr con 15 milioni di euro. Un programma ad ampio respiro composto da housing sociale, recupero di stabili, rinnovamento piazze e anche una parte immateriale per attivare le attività collegate, che ha come scadenza il 2026.

Sul Turritania, a presto partirà l’appalto integrato e quindi ci sarà la possibilità di dare il via ai lavori.

La scadenza dei termini per presentare i progetti è fissata a breve.

La struttura dell’Ex Turritania al centro storico, in prossimità della stazione ove sorgerà il centro intermodale,  è inserita in un sistema di housing sociale più ampio. 

Nel Pinqua si individuano altri edifici da ristrutturare (cinque edifici)  (due milioni e 900mila euro l’importo) destinati all’housing sociale insieme al Turritania. Sono immobili di proprietà comunale inseriti nel cuore del Centro storico basso, zona destinataria dell’intervento, e precisamente in corso Vittorio Emanuele, in via Canopolo (due), via Esperson, e via delle Muraglie. Tutti gli appartamenti, compresi i 18 che verranno ricavati nel Turritania, verranno poi dati in affitto con canoni calmierati a cittadini individuati all’interno di determinate fasce: giovani coppie a basso reddito, famiglie mono-genitore, anziani, studenti, impiegati fuori sede, immigrati. L’importo su cui può contare il Comune è di oltre 5 cinque milioni e mezzo di euro, a cui si aggiunge un bonus del 20 percento, ottenuto grazie alla celerità con cui l’Amministrazione ha dato l’avvio all’iter per far partire l’appalto.

Si aggiunge l’intervento (sempre finanziato sul canale Pinqua) di immobili da acquisire e destinare all’Edilizia Residenziale Sociale (ERS) sempre nell’ambito del centro storico ove  abbiamo giù indetto la manifestazione di interesse di acquisizione e la gara è tuttora in corso. ( euro 1.000.000).

Gli interventi del Pinqua riguardano anche la realizzazione del centro commerciale naturale e  tre piazze situate in punti strategici di quella zona:

Piazza Sant’Antonio, dove appunto si affaccia il Turritania, San Donato e largo Monache Cappuccine.

Collegato ai progetti di housing sociale, ci sono anche i finanziamenti per la parte immateriale, oltre duecentomila euro per tutta una serie di attività da svolgere in quel contesto e rivitalizzare il centro storico basso. Il progetto del Turritania prevede infatti, anche spazi comuni e polivalenti di quartiere, tra cui giochi per i piccoli, palestra, sala studio, un giardinetto, sedi per associazioni.

Mentre si è in attesa di conoscere se sarà finanziata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri una proposta progettuale, per realizzare 1 polo dell’istruzione presso l’edificio di via Cicu per una richiesta complessiva di 3 milioni. 

Sul fronte della sicurezza il controllo del territorio è stato potenziato con la attivazione , che è passato da saltuario a fisso, del servizio di stazione mobile in via Tavolara ed è stata acquisita una nuova stazione mobile per il controllo e la vigilanza nel Centro Storico, posizionata al Corso Vittorio Emanuele.

Infine sugli  immobili di edilizia residenziale pubblica che presentano particolari criticità in termini anche di deterioramento è stato approvato un programma di intervento per circa euro 700.000,00 che saranno destinati a lavori di manutenzione straordinaria e adeguamento energetico dei fabbricati di via Angioy, Sant’Anna e via delle Conce.  

Dentro questi articolati interventi concreti e reali merita   ricordare l’apertura recente del Punto Salute al Centro storico. 

Il Punto Salute ha lo scopo di favorire, attraverso l’informazione e l’orientamento, l’accesso appropriato e tempestivo dei cittadini più fragili (anziani e persone con disabilità) ai servizi sociali, socio-sanitari e sanitari e alle prestazioni erogate. Sarà un luogo in cui il cittadino potrà ricevere indicazioni su come e dove poter usufruire delle prestazioni sanitarie e sociali (terapie, medicazioni,, visite mediche), ma soprattutto sarà un punto di ascolto attivo e di orientamento del singolo e della comunità verso gli approcci di promozione della salute e degli sani stili di vita.

Sempre sul versante più di carattere sociale è stato avviato il Progetto annoverato tra Interventi Territoriali Integrati(c.d. ITI)  nei rioni di San Donato, Sant’Apollinare e alcune aree adiacenti il centro storico. Per un importo di euro 160.000,00 si realizzano laboratori di educazione alla genitorialità, attività di coinvolgimento delle famiglie, seguiti da un processo di accompagnamento alla costituzione di un Comitato dei genitori, e l’attivazione di progetti personalizzati di integrazione scolastica e sociale finalizzati a contrastare la dispersione scolastica. 

Ancora: al Centro storico con i fondi ITI sono state avviate le  attività formative e laboratoriali del progetto di Madri di quartiere, con lo scopo di  svolgere il ruolo di sentinella dei bisogni del quartiere e di cerniera tra le comunità straniere residenti e la rete dei servizi territoriali. Oltre alle attività per le baby sitter di prossimità e portieri di comunità e la formazione di infermieri di comunità e operatori sociali.

Tutto questo è un percorso fatto nell’interesse della Comunità e  segnerà in meglio il destino di Sassari per orientarla alla crescita e al ruolo di guida.

Gianfranco Meazza, marzo 2023