Corsi per baby sitter e portieri di comunità

Sul sito www.comune.sassari.it sono pubblicati gli avvisi e la modulistica per partecipare alle attività di formazione, volte alla creazione di “Baby sitter di prossimità” e “Portieri di comunità”. Le domande dovranno essere consegnate entro le 13 del giorno 27 giugno e potranno essere presentate tramite Pec, all’indirizzo protocollo@pec.comune.sassari.it; o a mano, in busta chiusa all’Ufficio Protocollo del Comune di Sassari in piazza del Comune.

L’ideazione della figura della baby sitter di prossimità mira, dal un lato, a sostenere le famiglie residenti nell’area territoriale dell’Iti (Investimenti Territoriali Integrati) prive o carenti nella rete familiare o con un carico educativo complesso e, dall’altro, a facilitare la conciliazione tra la vita lavorativa e la famiglia. L’istituzione della figura della baby sitter di prossimità ha tra le altre finalità quella di favorire l’occupazione femminile attraverso l’acquisizione di una qualifica professionale e l’accompagnamento necessario a una possibile creazione d’impresa.

I Portieri di comunità sono operatori domiciliari in grado di offrire servizi flessibili e personalizzati di conciliazione del tempo famiglia/lavoro attraverso un’assistenza qualificata e “prossima” sia territorialmente che culturalmente.

I partecipanti dei corsi di formazione saranno venti giovani italiane e straniere (per la figura delle baby sitter di prossimità) e dieci giovani italiani e stranieri (per la figura dei portieri di comunità) e saranno selezionati mediante due diversi avvisi pubblici nei quali sono definite le modalità di selezione e i criteri che porteranno alla definizione delle graduatorie.

Il progetto rientra nell’ambito della programmazione europea 2014-2020, è beneficiario dei fondi europei Iti(Investimenti Territoriali Integrati). Il Comune di Sassari svilupperà il progetto di innovazione sociale e sviluppo di comunità in un’area del centro storico, attraverso iniziative flessibili e multidimensionali in grado di prevenire il disagio e sostenere l’autonomia e l’inclusione sociale.